La Commissione Europea vuole maggiori controlli sulle valute digitali

Money Laundering

In risposta agli attentati di Parigi e Bruxelles, l’Unione Europea ha emanato il 5 luglio di quest’anno nuove misure anti-terrorismo con lo scopo di impedire il finanziamento del terrorismo tramite l’uso di monete digitali, come i Bit Coins, carte prepagate o l’uso di fondazioni e altre forme di organizzazioni no profit. In questo modo l’UE si è adeguata agli standard internazionali imposti dalGAFI (Gruppo di Azione Finanziaria).


Le nuove misure anti-terrorismo sono state emanate come parte del processo di revisione della quarta direttiva anti-riciclaggio del 2015, che gli Stati Membri avrebbero dovuto adottare entro metà 2017, anticipandone la scadenza per la trasposizione a fine 2016. Sembra si tratti quindi ancora una volta di una legislazione d’emergenza, emanata in risposta al sentimento di insicurezza diffusosi in Europa occidentale, nonostante secondo le statistiche la regione non sia mai stata così sicura. Si pone il dubbio se questi standard anti-riciclaggio adottati a livello internazionale siano davvero efficaci nel lungo termine per far fronte al fenomeno del terrorismo a livello globale, contando che in molti paesi il finanziamento del terrorismo avviene tramite l’economia informale. É noto infatti che impedendo alcune forme di finanziamento senza eradicare le cause più profonde di un fenomeno criminale, si rischia semplicemente di spostare le operazioni illecite in altri settori economici.