Lo stato del contrasto alla corruzione in Italia: la legge anti-corruzione

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Con la fine del 2018 in Italia sono stati presi dei nuovi provvedimenti per il contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata: la Camera dei Deputati ha infatti dato l’ok definitivo al disegno di legge anticorruzione, che porta alcune importanti novità in materia.

La legge anticorruzione dispone in primo luogo il Daspo (D.A.SPO., acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) a vita per corrotti e corruttori di contrattare con la pubblica amministrazione e interdizione perpetua dai pubblici uffici per i pubblici ufficiali: questo provvedimento riguarda i soggetti privati, nello specifico gli imprenditori.

Ci si concentra su ulteriori reati, oltre a quelli attuali di peculato, concussione, corruzione propria e corruzione in atti giudiziari: la corruzione impropria, la corruzione propria aggravata, l’induzione indebita a dare o promettere utilità, la corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, la corruzione attiva, l’istigazione alla corruzione, il traffico di influenze illecite – quest’ultimo reato riguarda l’attività di mediazione tra chi ha l’intenzione di corrompere e il funzionario pubblico che il corruttore vuole avvicinare.

Per fare degli esempi delle modifiche apportate: finora la corruzione del «pubblico ufficiale che, per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa» veniva punita con una pena tra uno e sei anni di reclusione: ora è previsto che gli anni di reclusione siano tra i tre e gli otto. Anche la pena per il traffico di influenze viene aumentata da uno-tre anni di reclusione a uno-cinque anni.

L’appropriazione indebita è punita con la reclusione da due a cinque anni e una sanzione da 1.000 a 3.000 euro. Il reato di corruzione impropria è punito da uno a tre anni per le pene minime e da sei a otto anni per le pene massime.

È degna di particolare interesse la nuova figura del pentito anticorruzione, il quale può essere risparmiato da pene e sanzioni, ma ad alcune condizioni: deve denunciare prima di venire a conoscenza di essere oggetto di indagine e di essere quindi iscritto nel registro degli indagati e non oltre quattro mesi dall’aver commesso il reato. È di fondamentale importanza non solo la puntualità della denuncia, ma anche la sua utilità, ovvero che permetta di individuare i responsabili e i beneficiari della corruttela.

L’agente sotto copertura è un’altra figura che finora interveniva nel campo di reati ancora più gravi e che viene da ora in poi adoperata anche per i reati di corruzione: serve in modo particolare per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione.

Un’altra novità riguarda l’utilizzo dei trojan – un tipo di malware dei sistemi informatici – per effettuare le intercettazioni: prima era limitato ai casi in cui si pensava che l’attività criminosa fossa in corso, ma da adesso è esteso ai delitti contro la pubblica amministrazione e può essere adoperato su dispositivi elettronici portatili.

Questa legge prevede anche una nuova regolamentazione dei finanziamenti ai partiti e alle fondazioni: i sostegni ai partiti di oltre 500 euro devono essere documentati e pubblicati on line e alle fondazioni vengono assegnati gli stessi obblighi di trasparenza dei partiti politici.