Giovedì 22 settembre lo scrittore e giornalista Carlo Bonini ha presentato al Cinema Babylon, nella rassegna “Literatur Live”, i libri “La notte di Roma” (Einaudi, 2015) e “Suburra” (Einaudi, 2013), da cui è stato tratto l’omonimo film proiettato in sala (2015, diretto da Stefano Sollima).
I libri, scritti in collaborazione con Giancarlo De Cataldo, nascono con l’intento di raccontare Roma venti anni dopo il noto “Romanzo Criminale” (Giancarlo De Cataldo, 2002, Einaudi).
Il formato è sempre lo stesso: un romanzo, che però ripercorre eventi reali e descrive persone e dinamiche esistenti, mascherati dietro nomi fittizi. Questo permette di raccontare al pubblico eventi in corso di svolgimento, senza esporsi troppo e mantenendo la flessibilità concessa ai romanzi (gran parte dei fatti di Suburra emergerà ufficialmente nel 2014 con l’operazione “Mondo di Mezzo”, primo atto delle vicende di “Mafia Capitale”).
La collaborazione dei due autori, amici di lunga data, propone un interessante incontro di mondi diversi, tra loro collegati: Carlo Bonini, giornalista investigativo, ha potuto addentrarsi nel mondo “sporco” di Roma e delle sue periferie, mentre De Cataldo, giudice di Corte d’Assise di lunga esperienza, ha tracciato attentamente le dinamiche d’incontro tra la “strada” e il “palazzo”. In questo incontro la violenza è tanta, pervade tutto, e Carlo Bonini le affida un’importante “funzione narrativa”: la violenza diventa manifestazione del nichilismo dei personaggi, che la applicano senza un progetto, seguendo un istinto predatorio, con un orizzonte strategico che non supera le 24 ore. Il problema subentra quando questo breve orizzonte strategico diventa un elemento contiguo con la classe borghese e dirigente. Quando politica e criminalità iniziano a parlare la stessa lingua e a condividere gli stessi obiettivi.
Roma, nelle parole di Carlo Bonini, appare luogo da sempre “irredimibile” ma anche “eterno”, che ha attraversato innumerevoli eventi traumatici ma ha sempre “digerito” tutto. In questo contesto Suburra, che ai tempi di Roma era il quartiere della prostituzione, dove il confine tra patrizio e plebeo svaniva nell’oscurità, rappresenta la condanna della città a mescolare sempre “strada” e “palazzo”, politica e criminalità, “sporco” e istituzioni.
Un incontro intenso con Carlo Bonini, e un film d’impatto Suburra, che hanno lasciato il pubblico contraddetto e pieno di domande.