Il primo giorno di primavera è per la rete antimafia di Libera la Giornata della Memoria e dell’Impegno. Dal 1996 le associazioni, le scuole e i cittadini si riuniscono per stringersi attorno ai parenti delle vittime innocenti della mafia, e per rinnovare in loro memoria il proprio impegno nella ricerca pacifica di legalità e giustizia.
CHE COS’E’ LA GIORNATA
La Giornata della Memoria e dell’Impegno è promossa da Libera e dall’iniziativa Avviso Pubblico. Prevede una manifestazione in corteo per le vie della città ospite, ed offre diversi incontri e seminari tematici. L’apice è, a conclusione del corteo, la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie da parte di loro familiari e di protagonisti della lotta, come magistrati e membri delle istituzioni. E’ un’occasione di re-incontro per vecchi e nuovi militanti e simpatizzanti, di rinnovo dell’impegno e di rafforzamento della rete.
LA MEMORIA E LE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE
La memoria delle vittime innocenti di mafia e del loro contributo culturale, politico e sociale deve risalire al 1893, quando fu assassinato da Cosa Nostra il banchiere Notarbartolo. Da allora, 1120 sono state le vittime innocenti della violenza della criminalità organizzata. Il periodo peggiore fu probabilmente tra il 1982 e il 1994, quando la mafia uccise 497 persone.
Il Legislatore italiano ha previsto, con la legge del 20 ottobre 1990, che anche le vittime della mafia e i loro familiari rientrassero nelle categorie di vittime “protette” (come quelle di guerra o di terrorismo). Va sottolineato però che le vittime di mafia non riescono sempre a godere dei benefici che spetterebbero loro. Uno degli esempi più eclatanti è che i morti prima del 1961 non vengono riconosciuti vittime di mafia, ovvero il Legislatore sancisce che prima di quell’anno la mafia non ha mai ucciso. Un ulteriore problema è costituito dal fatto che se l’aggravante mafiosa non viene accertata in sede processuale, le vittime e i loro parenti non ottengono lo status di vittime di mafia. È quello che è successo ad esempio a Lea Garofalo e sua figlia, che perse la madre nel 2010 per mano del marito mafioso. Libera, nell’elenco dei nomi delle vittime, include sempre questi casi ingiustamente esclusi a livello legale. Nell’elenco sono ricordate le vittime delle stragi di Bologna, Ustica e della Uno bianca, dietro le quali agì anche la mano della mafia.
IMPEGNO
L’impegno è quello che Libera, le sue associazioni e chiunque si impegni quotidianamente per la creazione di una società giusta portano avanti da anni. La diffusione di una cultura di legalità, il lavoro di formazione svolto nelle comunità locali, l’impegno per l’assegnazione dei beni confiscati e il sostegno alle cooperative che vi operano hanno reso Libera la prima organizzazione italiana di “community empowerment”.
LA GIORNATA DI QUEST’ANNO
In questi vent’anni il raduno ha toccato diverse città simbolo della lotta alla criminalità organizzata, da Corleone a Milano, ogni volta all’insegna di un tema particolarmente urgente. Quest’anno la Giornata sarà ospitata dalla città di Messina, accompagnata dal motto “Ponti di memoria, Luoghi di impegno”. Un invito a essere costruttori di ponti e non di muri (una chiara denuncia alle attuali politiche di chiusura delle frontiere), a creare reti di accoglienza e di sostegno per i più deboli. I luoghi di impegno saranno le mille altre città italiane dalle quali, in contemporanea a Messina, partirà il messaggio di memoria ed impegno delle comunità locali.
Una novità di questa edizione è l’iniziativa lanciata sui social con l’hashtag #21marzosocialday, che invita i partecipanti a filmare impressioni e momenti del proprio 21 marzo. I video raccolti verranno poi pubblicati in un social movie per raccontare questa giornata con la voce dei suoi protagonisti.
Buon 21 marzo!