La Financial Intelligence Unit tedesca (FIU) sta traslocando dal Bundeskriminalamt al Zollkriminalamt – dalla polizia alla dogana. Il trasferimento è stato annunciato ad agosto 2016, diventerà effettivo durante i mesi estivi del 2017 e prevede un’ampia ristrutturazione dell’unità.
Nel 2014 in Germania sono stati riciclati più di 100 miliardi di euro, riporta uno studio commissionato dal Ministero federale delle finanze. Il denaro sporco verrebbe riciclato in maniera massiccia nel settore della compravendita immobiliare, ma anche in altri quali il commercio di arte e antichità, i ristoranti e altre attività commerciali. Ora, sotto impulso del FATF – Financial Action task Force, organismo intergovernativo annesso all’OCSE che si occupa dello sviluppo di politiche per la lotta al riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, il Ministero delle finanze sta ristrutturando i suoi strumenti di contrasto.
Ad Aprile 2016, il Ministro delle finanze Schäuble presentò un piano in dieci punti per riformare la lotta al riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Tra questi, il trasferimento della Financial Intelligence Unit (FIU) dal Bundeskriminalamt al Zollkriminalamt – dalla polizia alla dogana. Annunciato ad agosto 2016, diventerà effettivo durante i mesi estivi del 2017 e prevede un’ampia ristrutturazione dell’unità. La FIU (Zentralstelle für Verdachtsmeldungen) è l’organo investigativo responsabile della collezione e dell’elaborazione delle segnalazioni di transizioni finanziarie sospette. Svolge un ruolo centrale nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Enti quali le banche, infatti, devono per legge comunicare a questa unità l’avvenimento di transizioni finanziare “particolari”, che presentino indizi al riciclaggio di denaro o al finanziamento del terrorismo. È poi compito della FIU verificare le informazioni ottenute ed inoltrarle alla magistratura per l’inizio delle indagini.
Innanzitutto, la riforma prevede un cambio di competenza: il testimone verrà passato dal Ministero dell’Interno, che controlla il BKA, al Ministero per le finanze, responsabile della dogana. La nuova unità sarà quindi sotto la diretta competenza di Schäuble, promotore della trasformazione. Il governo ha espresso l’intenzione di assegnare all’unità nuovi campi di competenza e di potenziare la sua attività di prevenzione. È previsto un incremento di personale: da 25 a 50 entro quest’estate, fino a raggiungere i ca. 165 impiegati nel 2018. La seconda fase dello sviluppo sarà seguita da un gruppo di esperti che affiancheranno il governo nella definizione delle azioni. L’unità avrà a disposizione uno specifico strumento IT in supporto alla sua attività, in dotazione anche presso FIU estere. Verrà potenziato il ruolo di “filtro” della FIU: oltre a raccogliere le segnalazioni sospette e passarle alla magistratura, essa eseguirà delle indagini preliminari. Comparando i dati in collaborazione con altri uffici, smisterà in maniera più efficace le segnalazioni, inoltrando alla magistratura solo quelle effettivamente rilevanti. L’obiettivo è quello di alleggerire il lavoro degli inquirenti. Ultimo fine dichiarato dal governo è quello di facilitare la cooperazione internazionale tra autorità investigative. Infatti la ristrutturazione renderà la FIU tedesca più simile alle corrispondenti unità di altri Paesi, dove le rispettive FIU sono appunto di competenza delle autorità finanziarie o doganali, non della polizia.
Il sindacato della polizia tedesco (GdP – Gewerkschaft der Polizei) accoglie positivamente la decisione di spostare la responsabilità della FIU alla dogana, in quanto organo competente sia in materia finanziaria che come forza di polizia. Controllando il transito dei beni oltreconfine, e quindi attività strettamente relazionate al riciclaggio e al terrorismo come il contrabbando e la criminalità finanziaria, la dogana possiede le competenze necessarie a svolgere il nuovo ruolo di controllo dei flussi finanziari. Il sindacato si esprime però criticamente nei confronti di due punti. In primis, la riorganizzazione produrrebbe una poco trasparente struttura amministrativa a forma di matrioska russa, ovvero una “autorità nell’autorità nell’autorità” che potrebbe minacciare il corretto funzionamento e l’indipendenza della FIU. In secondo luogo, la FIU verrebbe privata dei suoi poteri investigativi che diminuirebbe l’incisività della sua azione.
Già la creazione della Generalzolldirektion aveva attirato le critiche del GdP (https://www.gdp-zoll.de/wp-content/uploads/2015/07/GdPzuNeuorgZoll.pdf). Con questa ulteriore riforma, anche la FIU pare sia diventato un organo ibrido le cui competenze non sono chiaramente definite: si tratta o no di un organo investigativo? In quanto assomiglia ad una “polizia finanziaria”, auspicata dal sindacato? Anche il BDZ – Deutsche Zoll- und Finanzgewerkschaft, il principale sindacato dei dipendenti del Ministero delle finanze, che ha partecipato alla concezione della nuova FIU, aveva espresso l’urgenza di quattro requisiti per la nuova unità. Il rafforzamento della funzione di “filtro”; la capacità di bloccare ed eventualmente mettere in sicurezza le somme “sospette”; l’ampliamento degli strumenti di monitoraggio delle transazioni transnazionali (obbligo di certificazione da parte dell’autore delle transazioni); introduzione di una soglia per i pagamenti in contanti, ad implementazione della direttiva EU 2015/849.
Nel 2014 la FIU ha raccolto 24054 segnalazioni sospette, facenti capo a 38084 persone identificate. Di queste segnalazioni, 627 sono risultate rilevanti ai fini della difesa dello Stato, e 323 sono state collegate al reato di finanziamento del terrorismo.