Ci sono novità in Europa nel contrasto al riciclaggio di denaro: il 19 giugno nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea è stata pubblicata la “V Direttiva Antiriciclaggio 2018/843” del 30 maggio 2018, che prevede l’aumento dei poteri delle Unità di informazione finanziaria dell’Unione europea e che ha come obiettivi la protezione del sistema finanziario tramite la prevenzione, l’individuazione e l’indagine del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo; il monitoraggio dell’anonimato delle valute virtuali e la limitazione dei rapporti d’affari o delle operazioni che implicano i paesi terzi ad alto rischio.
È stato inoltre aumentato il numero dei soggetti obbligati a rispettare le regole sul riciclaggio: sono stati inclusi i prestatori di servizi di cambio tra valute virtuali e valute legali, i prestatori di servizi di portafoglio digitale, i galleristi e i gestori di case d’asta.
Ma a che punto è la Germania nell’affrontare la questione?
Quando si tratta di riciclaggio di denaro, è noto che il settore immobiliare sia uno dei più a rischio: soprattutto in questo periodo di forte espansione del mercato immobiliare tedesco, molte attività di riciclaggio di denaro vengono svolte mediante investimenti in beni immobili; nel 2016 di 563 casi di criminalità organizzata registrati, il 7% concerneva casi di riciclaggio di denaro. I dati dell’Ufficio federale di polizia criminale riportano che ogni anno il riciclaggio di denaro sporco riguarda complessivamente 25 miliardi di euro e avviene tramite l’acquisto di beni immobili e terreni; è ancora quindi troppo facile nascondere l’origine dei ricavati di un’attività.
C’è quindi ancora molto da fare in Germania per contrastare il problema: come ha dichiarato il ministro delle finanze al WirtschaftsWoche, i Länder devono adoperarsi per migliorare il controllo del rispetto della legge sul riciclaggio dei capitali. Un anno fa è stata apportata una modifica legislativa per far fronte al problema (legge del 26 giugno 2017 sul riciclaggio di denaro), la quale permette alle autorità di confiscare i beni se suppone che la provenienza sia criminale e anche se a questa supposizione non seguono delle vere e proprie prove.
José Andrés Asensio Pagan, capo dell’ufficio centrale della Procura della Repubblica di Hamm, ha recentemente riferito che grazie a questa legge molti beni in possesso di criminali sono stati confiscati: un episodio recente è stato la confisca all’aeroporto di Düsseldorf di beni con un valore di circa 8 milioni di euro.
Permangono comunque le difficoltà da parte dello Stato di raccogliere e aggiornare le informazioni sul numero di casi sospetti e sul volume del riciclaggio di denaro nel settore immobiliare in Germania: è per questo che l’appello del ministro Scholz è rivolto in modo particolare ai Länder, i quali devono però fare fronte alla carenza di personale. I Verdi hanno criticato questa dichiarazione, nello specifico Lisa Paus ha rimarcato i rapporti tra riciclaggio ed espansione del mercato immobiliare, riconducendoli in buona parte alla debolezza dei controlli statali e alla conseguente necessità di far approvare ulteriori riforme.
Con la legge dello scorso anno è stato introdotto, anche come effetto dei Panama Papers, il registro per la trasparenza: non è ancora utilizzato da tutte le autorità fiscali, sono state iscritte finora 55504 imprese operanti in Germania; nel registro sono inseriti tutti i partecipanti a società, cooperative e fondazioni che detengono più del 25% del capitale o delle azioni con diritto di voto di una società o impresa.
Tuttavia anche il registro per la trasparenza presenta degli aspetti da rivedere e da migliorare, come quello dell’accessibilità al pubblico e della visibilità di tutti i registri nazionali: l’esperta finanziaria Marina Popzov di Transparency International ritiene che sarebbe importante divulgare gli aventi diritto economici di società, fondazioni e trust, anche con una quota del 10%. Di altro parere è il presidente dell’Unione fiscale tedesca, Thomas Eigenthaler, secondo cui si è già arrivati a un buon risultato potendo identificare con più facilità coloro che danno vita a un’impresa.
Nell’accordo della Große Koalition è stato delineato come prioritario l’impegno contro il riciclaggio di denaro, insieme a quello contro l’evasione fiscale, l’elusione e la concorrenza fiscale sleale: SPD e CDU sono concordi nel gestire questi problemi a partire dalla tassazione dell’economia digitale.