Rispetto al 2007, anno della strage di Duisburg per mano ‘ndranghetista, il numero di mafiosi in Germania si è quadruplicato. Questa la risposta del governo tedesco ad una richiesta ufficiale della frazione parlamentare dei Verdi (die Grüne) inviata il 24 luglio 2017. Alla base delle domande poste al governo, la volontà di comprendere e ottenere dati su un fenomeno criminale che, fuori dai brevi riflettori di Duisburg, agisce nel silenzio, nel riciclaggio, nei traffici illegali. L’attenzione del pubblico tedesco al momento si concentra sul terrorismo e sui rifugiati – e le mafie ne approfittano, trovando spazi di azione che passano inosservati. La risposta del governo alle domande dei Verdi riportano dati di assoluta importanza: numeri ufficiali, raccolti dal BKA nel 2008, parlavano della presenza di 136 mafiosi in Germania; il numero odierno riportato dal governo è adesso quattro volte tanto; si parla infatti di almeno 562 membri di organizzazioni mafiose in terra tedesca. È anche importante ricordare che questo numero comprende solo i criminali noti alle autorità: la cifra reale potrebbe quindi essere molto maggiore. È un numero oscuro.
Il governo informa anche sullo sviluppo delle organizzazioni criminali singolarmente: una crescita del 520 percento appartiene a Cosa Nostra, che conta ad oggi in Germania almeno 124 membri. La ‘ndrangheta calabrese, la mafia più pericolosa degli ultimi tempi e la maggiormente radicata in Germania, ha visto invece un aumento dei propri membri in terra tedesca del 455 percento: la stima è di almeno 333, divisi in 51 gruppi sparsi per il territorio. Queste le mafie più presenti. Contro la ‘ndrangheta sono stati istituiti 65 procedimenti in Germania, nei seguenti Bundesländer: Baden-Wuerttemberg, Nordreno-Vestfalia, Baviera, Amburgo, Essen, Bassa Sassonia e Saarland.
I numeri tedeschi della Camorra e della Sacra Corona Unita, la mafia pugliese, si attestano invece su 87 membri per la prima, divisi in 31 gruppi, e solo 18 per la seconda. Meno preoccupanti numericamente, ma non per questo da sottovalutare, considerando i collegamenti tra le mafie (come si nota anche dall’Operazione Meltemi, si legga di più qui) e dal fatto che queste cifre riportano solo stime al ribasso. Il documento governativo riporta anche 18 indagini che hanno riguardato la Camorra nei Bundesländer del Baden-Württemberg, Nordreno-Vestfalia, Baviera, Berlino, Amburgo, Essen, Bassa Sassonia e Schleswig–Holstein.
Se questi dati destano preoccupazione, ancor peggio forse sono i numeri del contrasto alla criminalità organizzata. Secondo il rapporto del governo, solo 102 inchieste negli ultimi dieci anni sono partite in Germania. Troppo poche, rispetto ai numeri. La referente dei Verdi Irene Mihalic commenta così allo Spiegel: “L’esiguo numero di procedimenti contro la mafia italiana può essere un segno del fatto che soprattutto nel settore della polizia criminale non ci sono abbastanza investigatori nell’ambito della criminalità organizzata. Sarebbe un caso di cattiva amministrazione, che abbiamo deciso di affrontare”.
Inoltre, nonostante l’evidente crescita del fenomeno mafioso, sembrano essere solo i numeri della criminalità ad aumentare e non quelli del loro contrasto: solo 5,85 milioni di Euro sono stati confiscati alle mafie in Germania negli ultimi dieci anni, sebbene i loro profitti siano certamente più alti. Stime credibili su questi ultimi non sarebbero possibili, secondo il governo: mancano le informazioni. Ma questa cifra corrisponde sicuramente ad una minuscola frazione dei profitti che ottengono le organizzazioni criminali italiane in Germania. I dati mostrano quanto sia drammatico il fallimento della politica tedesca nella lotta contro la mafia e la criminalità organizzata.
Informazioni mancanti sono un leitmotiv della risposta del governo tedesco alle incalzanti domande dei Verdi. Quello che si sa, pero, non è rassicurante. La comprensione della gravità del problema si spera porti ad accogliere le richieste di rinforzo alla polizia in ambito della criminalità organizzata, così come che le riforme legislative entrate in vigore questo luglio – sull’associazione a delinquere e l’alleggerimento dell’onere della prova – possano mostrare la loro efficacia in un contrasto più severo a un problema che, in Germania,