Palermo, 26 Giugno – 20 fermi tra Germania e Italia in una operazione congiunta tra Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo e la Polizia Criminale della regione tedesca del Baden- Württemberg. 20 persone di nazionalità italiana e tedesca, ritenute appartenenti ad una associazione a delinquere transnazionale che trafficava droga e armi. Al vertice della banda un pluripregiudicato imprenditore palermitano P.A., emigrato in Germania nel 2007; P.A. gestiva due ristoranti, uno a Rottweil e l’altro nella città di Villingen (Germania). Interessante notare come il soggetto al momento dell’emigrazione risultava non avere le risorse economiche necessarie per avviare alcuna attività imprenditoriale; da qui il sospetto delle autorità italiane che fossero stati finanziati con denaro proveniente da attività illecite.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, ha portato al sequestro di beni per quattro milioni di euro, tra cui una villa di lusso in Sicilia. Fondamentale lo scambio diretto e continuativo di informazioni e dati dal 2016 tra le procure della Repubblica di Palermo e Costanza che ha permesso di smantellare un’organizzazione ben articolata; in questo modo, infatti, è stato possibile verificare l’attività di alcune persone nel campo degli stupefacenti e procedere al sequestro di droga nei due paesi. Per quanto riguarda la Germania, la polizia criminale tedesca con l’impiego di circa 300 poliziotti ha arrestato 15 soggetti e ha sequestrato banconote per oltre 60.000 euro, due pistole, due lanciarazzi, diverse armi da taglio, una piantagione indoor di cannabis indica e 12,5 kg di marijuana, oltre a sei vetture, due terreni e merci del valore di oltre 145.000 euro. La Guardia di Finanza ha rilasciato un video dell’operazione in cui è possibile vedere l’abitazione del maggiore sospettato in Germania, oltre a diverse vetture sportive di lusso.
Secondo gli inquirenti le persone arrestate trafficavano tonnellate di marijuana e cocaina dall’Albania verso la Germania e riciclavano i profitti attraverso slot machine installate a forza all’interno di bar e negozi locali. I trafficanti di droga lavoravano in Germania al servizio della famiglia Mondino di Palermo. Il tenente colonnello Giuseppe Campobasso spiega: «Una criminalità che si evolve e va dove c’è da guadagnare; anche trasferendosi all’estero, come in questo caso andando in Germania». Quello che è certo è che i troppi punti scoperti dell’economia tedesca attraggono sempre più investimenti mafiosi.