Una rete europea per la lotta contro la criminalità organizzata
Le mafie non conoscono limiti, e sicuramente non si fermano ai limiti frontalieri e agiscono a livello transnazionale. Non solo nel traffico di stupefacenti, nel traffico di beni contraffatti, nel riciclo di denaro, nella tratta di esseri umani ed in molti altri campi. Le frontiere statali e i confini delle organizzazioni non hanno alcuna importanza, anzi purtroppo sono a volte di aiuto, mettendo a disposizione delle debolezze legislative, o creando zone grigie di limbo giudiziario.
Chi contrasta i gruppi di criminalità organizzata, ha ancora molte difficoltà ad agire a livello internazionale e a cooperare al di là dei confini nazionali. L’operazione Pollino nel dicembre 2018 è stata la prima indagine europea non limitata alla semplice assistenza giudiziaria. Ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Questo ha fatto emergere sempre di più una chiara necessità: anche la società civile deve mettersi in rete, per valorizzare le esperienze nazionale, scambiare buone pratiche, condividere competenze e ricerche, sviluppare progetti comuni, creare un sistema di supporto reciproco. Dietro input dell’associazione italiana antimafia Libera, ci lavoriamo dal 2016. Nel 2018 abbiamo dato un nome a questa iniziativa, e da allora non ci siamo più fermati:
CHANCE – Civil Hub Against orgaNised Crime in Europe
è una rete di cittadini e organizzazioni europee che si riconoscono nei valori dell’antimafia sociale, e che si impegnano per portare avanti le idee raccolte nell’agenda politica, un documento presentato al Parlamento Europeo il 3 aprile 2019.
L’agenda politica
La proposta di CHANCE si articola in 13 complessi punti, che riassumono gli impegni comuni della rete. Dai miglioramenti nella lotta al riciclaggio di denaro, la protezione di testimoni e giornalisti, alla confisca di proprietà mafiose e il loro possibile riutilizzo da parte dalla società civile fino ad un cambio di strategia nel traffico di droga e ad una ridefinizione di criminalità organizzata. L’agenda include anche la richiesta di istituire un “conferenza permanente” per la collaborazione sistematica tra la società civile e le autorità competenti europee. Ogni proposta è declinata in un’azione concreta o iniziativa legislativa su scala europea.