Pif incontra Berlino e porta la sua storia di Antimafia

La Mafia Uccide Solo Destate Pif Locandina

 

È venerdì 3 ottobre quando il Kino Babylon, alle otto di sera, incomincia a cercare delle sedie per lasciare entrare tutti, apre anche la prima galleria ed è costretto comunque a chiudere le porte ad alcuni dei molti arrivati che aspettano di staccare l’ultimo biglietto disponibile, in una sorta di fila disordinata davanti alla biglietteria.

È festa nazionale a Berlino, è il giorno dell’unificazione tedesca, ma chi ha attirato questo pubblico al cinema è un regista italiano: Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif.

Invitato da mafianeindanke e dal Festival della Tuscia, Pif è a Berlino per presentare in anteprima in Germania il suo primo film, La mafia uccide solo d’estate, che ha già riscosso numerose lodi e premi in patria e che ora si apre al mercato europeo.

Bastano i primi minuti per capire che questo è un film che segnerà la storia del cinema del settore, perché rappresenta per ora un unicum nel panorama dei film “antimafia”che utilizza il linguaggio dell’ironia e che al contempo approfondisce, interpreta il tema e solo alla fine commuove lo spettatore. Di seguito alla proiezione lo stesso Pif, intervistato sul palco, racconta di questa singolare scelta narrativa, spiegando come solo per un palermitano sia possibile poter scherzare su un fenomeno così tragico, come lo è stato quello mafioso soprattutto nella città che ha visto i suoi natali e lo ha cresciuto.

Il film racconta anche un punto di vista nuovo, la percezione della mafia da parte di una generazione, quella del regista, che viveva i suoi vent’anni durante l’epoca delle stragi. La stessa generazione che, più fortemente di altre, ha sentito il bisogno di raccontare, di restare e di reagire, anni dopo, a ciò che è successo a Palermo sconvolgendo le vite della cittadinanza intera. Della stessa generazione, per esempio, sono i fondatori di Addio Pizzo e non è forse un caso che tutto iniziò proprio da lì: il primo episodio, della prima serie, del primo programma che vede Pif non più come “iena”, ma come regista (e autore, e montatore, e protagonista, ed operatore) è proprio dedicata a loro, a quelli che nel 2007 erano “i ragazzi di Addio Pizzo”.

wholesale moncler outlet “>Questo film ha quindi avuto una lunga gestazione, passata attraverso numerosi documentari de Il Testimone in cui Pif punta l’obiettivo su chi la mafia la combatte ogni giorno, nel vivere quotidiano, negli ultimi 7 anni. La mafia uccide solo d’estate è l’ultimo, forse il più importante, sicuramente il più ambizioso dei lavori che il regista ha dedicato al tema. E questo è sicuramente il più forte dei messaggi antimafia che Pif ha lanciato in questi anni nella sua coerente e determinata campagna pubblica contro la mafia, che oggi lo vede ripagato da un pubblico sempre più numeroso ed interessato.

Il monito che Pif ha sempre lanciato, e lo scopo stesso del film, sono chiarissimi e vengono più volte ribaditi dal regista durante la chiacchierata post-film: “Fate in modo che gli errori che ha commesso Palermo, e che ha commesso l’Italia, non vengano ripetuti in futuro, in nessun altro luogo”.

Colpevole di scarsa consapevolezza e di scarsa informazione, l’opinione pubblica e la società civile italiana hanno riconosciuto le giuste dimensioni del fenomeno mafioso molto tardi, dopo un lungo periodo di stragi e di morti, passando per capitoli della storia dolorosi e ancora oggi in ombra.

Questo film ricorda perché la mafia sia un’emergenza anche quando non sporca di sangue i marciapiedi, anche in quei luoghi come il nord Italia o come la Germania dove si è insinuata e continua ad agire in silenzio.

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