L’Unione Europea rafforzerà la legislazione contro le frodi legate all’IVA

La Commissione Europea vuole combattere in futuro in modo più efficace i cosiddetti caroselli delle imposte. E’ stato notato che questo metodo viene utilizzato per i traffici di quote di emissioni CO2 (queste quote, ormai, non sono più soggetti all’IVA, quindi questa pratica è stata in parte contenuta). Tuttavia questo tipo di truffa si pratica anche con componenti di cellulari, contingenti telefonici, materie prime ed atri prodotti materiali ed immateriali. Nel fare ciò le agenzie delle entrate restituiscono l’IVA, che in realtà non è stata pagata. Per quanto riguarda l’UE, si ritiene che possa portare ad un importante danno economico di miliardi di Euro.


In particolare, il governo ceco sta spingendo già da molto tempo per ottenere modifiche legislative nel quadro europeo. La Commissione Europea vorrebbe intensificare il dibattito a riguardo, e anche la Repubblica Ceca dovrebbe essere in grado di attuare un cambiamento nella tassazione IVA nel contesto di un progetto pilota sull’efficacia della procedura di “Reverse Charge”: la passività imposta sulle vendite in alcuni casi viene invertita e l’IVA non è caricata sull’imprenditore, ma sul suo cliente, cioè il destinatario di una “performance” che verrà fatturata.
Altri argomenti attinenti al tema saranno: una revisione della direttiva antiriciclaggio e una lotta più efficace contro il finanziamento al terrorismo. Sono stati messi all’ordine del giorno dalla Francia, infatti i servizi segreti francesi hanno intensificato le ricerche sui finanziamenti di questo tipo dopo gli attacchi di Parigi.
Tuttavia, non si tratta di movimenti che passano attraverso i conti bancari, ma soprattutto per carte prepagate e carte di credito, il commercio di arte ed antiquariato.
Saranno discussi diversi approcci da parte della Commissione Europea, ma non è ancora chiara una precisa linea di azione.