La forza del teatro musicale dedicato all’ uomo Falcone

Schillertheater

Entrando allo Schiller Theater dove va in scena l’opera “Falcone: Il Tempo Sospeso del Volo“, gli spettatori sono accolti da una musica cupa, che li accompagnerà durante tutta la durata dello spettacolo. Anche l’atmosfera della sala non presenta di certo toni caldi; i gradoni, dove siedono gli astanti, non sono separati dal palco, che resta quindi la parte centrale circondata da essi, come un’arena senza forti luci. Al contrario, la luce è soffusa, quasi tetra. Si sta per cominciare un viaggio, accompagnato dalla musica e dalla recitazione, dentro la mente di un uomo, Giovanni Falcone, e dentro la sua personale battaglia contro Cosa Nostra.

Lo spettacolo in scena per la prima volta a Berlino ed in lingua tedesca, segue il libretto di Franco Ripa di Meana, che commenta così l’opera: “Questo lavoro, basato interamente su documenti, testimonianze, atti giudiziari, articoli di stampa riguardanti la storia del giudice Giovanni Falcone, intende essere una riappropriazione collettiva di una vicenda umana fondamentale della nostra storia recente. Preservare la memoria, sviluppare la riflessione: questi gli scopi che questa opera si propone, superando la descrizione della cronaca con la libertà e la profondità che solo il teatro musicale possiede”.

L’opera, senza mai diventare retorica, si è proposta di raccontare l’uomo Falcone attraverso la rappresentazione di momenti topici, come l’attentato fallito contro la sua persona all’Addaura o lo storico Maxiprocesso contro Cosa Nostra; allo stesso tempo ha cercato di indagarne i pensieri, un flusso solitamente inscenato durante i voli da Roma a Palermo. Il tema del volo e dell’aereo che si libra nell’aria è ricorrente nel corso dell’opera. È infatti proprio durante “il tempo sospeso del volo” che si mescolano pensieri, ricordi, paure e stralci di vita.

La regia di Benjamin Wäntig ha adattato l’opera ad un pubblico tedesco, ideando anche scene di forte impatto visuale. Come la scena finale, in cui il sedile del volo Roma-Palermo sul quale era seduto Falcone, immerso nei suoi pensieri, lentamente si reclina, fino a diventare una bara, che sparisce dietro il sipario. Notevole la scelta di non rappresentare la moglie di Falcone, Francesca Morvillo, ma di evocarne la costante e preziosa presenza attraverso un quartetto femminile.

A quasi venticinque anni dalla morte del giudice, di sua moglie e degli uomini della sua scorta, l’opera colpisce forse ancora maggiormente lo spettatore, ribadendo con la forza del teatro musicale l’importanza del ricordo attivo di una strage che ha lasciato il segno nel mondo dell’antimafia.