Summit 2016 a Londra sull’anticorruzione

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Lo scorso 12 Maggio 2016 Londra è divenuta la capitale delle attività di anti corruzione – più di 40 nazioni si sono incontrate all’Anti-corruption London Summit 2016.

A prendere parte all’evento è stata una vasta gamma di partecipanti: da responsabili di governo ad associazioni non governative e rappresentanti di aziende private. L’edizione di quest’anno del summit ha assunto particolare rilevanza date le recenti rivelazioni dei Panama Papers, le innumerevoli evasioni fiscali condotte da parte di grandi compagnie e l’acresciuto interesse generale verso la lotta al crimine organizzato ed alla corruzione. La Germania è stata rappresentata dal mimistro della giustizia Heiko Maas. La giornata di discussioni non ha portato a fondamentali passi avanti ne’ compromessi da parte delle autorità tedesche. Tuttavia, il meeting ha reso possibile il dialogo fra diversi paesi ed alcuni degli impegni presi in questo contesto potrebbero agire come incentivo affinchè anche altri stati prendano misure per la lotta alla corruzione.

Il risultato più significante del summit ha a che vedere con la trasparenza d’affari e coinvolge sei paesi: Regno Unito, Afghanistan, Kenya, Francia, Paesi Bassi e Nigeria hanno accordato di publicare I registri dei reali proprietari di compagnie (beneficiari effettivi). L’accordo (il primo nel suo genere) rappresenta un passo avanti fondamentale delle politiche pubbliche del ventunesimo secolo in tema di segretezza. Altri sei stati prenderanno in considerazione l’adozione di un simile cambiamento della propria legislazione nazionale. Non bisogna inoltre sottovalutare il fatto che 11 nazioni (inclusi i famosissimi paradisi fiscali come le Isole Cayman, Jersey, Bermuda e l’Isola di Man) abbiano intrapreso il duro lavoro di redarre e condividere (non pubblicamente ma perlomeno con gli altri governi) le liste dei beneficiari effettivi di compagnie.

Le Germania ha evitato di prendere alcun impegno specifico, anche se Heiko Maas ha rassicurato gli altri partecipanti sul fatto che il paese farà tutto il possibile per combattere il fenomeno della corruzione nel modo più efficacie. Maas ha inoltre garantito che la Germania introdurrà sanzioni ancora più dure contro le attività criminali: “Le società e le banche devono essere più responsabili. Le sanzioni devono divenire più dure ed efficaci. Al momento, il limite insormontabile di una contravvenzione è di 10 milioni di Euro. Abbiamo bisogno di limiti più flessibili.. Questo s’’’ignifica che l’importo della contravvenzione deve essere calcolato in base al giro d’affari o ai profitti dell’Impresa.” In aggiunta, la germania si impegna a rafforzare e velocizzare la propria legislazione in tema di confisca dei beni e dei proventi delle attività illegali. Cio’ include i profitti ottenuti per mezzo di corruzione ed è in linea con le priorità dell’Unione Europea per il periodo 2014-2017 per la lotta al crimine organizzato. Fra le promesse fatte vanno citate anche la lotta alla corruzione nella sanità, l’impegno a migliorare la trasparenza degli appalti pubblici, una maggiore criminalizzazione del doping sportivo e l’adozione delle raccomandazioni FATF (Standard internazionali per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo e della proliferazione delle armi di distruzione di massa).

Secondo il fondo monetario internazionale (presente al summit di Londra) tra 1,3 e 1,75 miliardi di euro sono “assorbiti” ogni anno da attività di corruzione in tutto il mondo, arrecando un danno del 2% all’economia globale. In aggiunta, è stato fatto osservare come la corruzione sia pericolosa quanto il terrorismo – una presa di posizione che è difficile negare, specialmente se si considera come il terrorismo venga finanziato principalmente da denaro sporco ed, eventualmente, ottenuto per mezzo di corruzione. Questa è la ragione per la quale una maggiore trasparenza nel settore finanziario aiuterebbe in una lotta più grande: quella contro il terrorismo. La posizione della Germania riguardo all’esposizione dei beneficiari effettivi di imprese e società rappresenta un compromesso: la legge vigente determina infatti che il beneficiario effettivo debba essere menzionato all’interno di un registro al cuale pero’ hanno accesso solamente gli enti ufficiali.