Seminari alla FU Berlin: da Torino, le ricerche sulla mafia all’estero

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Il 6 ed il 7 Febbraio sono stati ospiti dell’Italienzentrum alla Freie Universität di Berlino i ricercatori Joselle Dagnes, Davide Donatiello, e Luca Storti dal Laboratorio di Analisi e Ricerca sulla Criminalità Organizzata (LARCO) dell’Università degli Studi di Torino.

Nel corso del primo incontro, tenutosi nella mattinata del 6 Febbraio, dal titolo “La mafia nelle zone originarie e nei territori espansivi nazionali ed internazionali”, il team ha portato l’attenzione del pubblico sull’espansione delle mafie italiane all’estero e sulle dinamiche che stanno alla base di tali movimenti. Il seminario ha fatto luce sui fattori contestuali e di agenzia che portano le mafie a muoversi ed investire in nuovi mercati, così come sulle motivazioni che portano a scegliere specifici territori non tradizionali e sulla facilità di inserimento nei meccanismi politici e societari del nuovo ambiente.

L’incontro di martedì, dal titolo “Mafia – politica – economia: scambi, accordi, collusione”, è stato incentrato sull’intreccio tra la criminalità organizzata ed il mondo politico ed economico, soprattutto in Nord Italia. Sono stati presentati due casi studio, sui piccoli comuni di Desio (Lombardia) e Leiní (Piemonte), esplicativi di dinamiche di corruzione avvenute in territori “insospettabili”. I ricercatori hanno evidenziato l’iniziale importanza del settore edilizio per la ‘ndrangheta in queste zone, come attività in espansione che ha permesso alle cosche di guadagnare importanti profitti e crearsi reti sociali. In particolare, è emerso che a favorire maggiormente l’infiltrazione delle cosche nella politica e nell’economia locali siano pratiche illecite o di corruzione già in atto, o normalizzate, nel sistema.