11 Luglio – Conferenza a Berlino “Creating Public Spaces” su confisca e riutilizzo sociale dei beni tra Germania e Italia

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Conferenza: Creare spazi pubblici, per una cultura democratica!

11 Luglio 2016, ore 16-20

Università Humboldt di Berlino, Unter den Linden 6, Aula 2002


Come si può rafforzare la capacità di una società civile e democratica di salvaguardare spazi pubblici paritari, senza sessismo, razzismo o altre forme di sfruttamento, intimidazione e violenza? È possibile respingere e trasformare i luoghi di paura appartenenti alla criminalità organizzata (mafie) o all’estrema destra?

Queste le domande che si sono poste l’associazione berlinese Echolot – für Zivilgesellschaft, gegen Mafien e.V., la fondazione Amadeu Antonio, l’Università Humboldt di Berlino (con il Prof. Dr. Martin Heger, titolare della cattedra in diritto penale) e i partner italiani – la Regione Calabria, l’Osservatorio sulla ‘ndrangheta di Reggio Calabria e l’università La Sapienza di Roma,  all’interno del progetto Creating Public Spaces finanziato dall’Europa.

Il punto di partenza del progetto è il confronto italo-tedesco tra pratiche e principi giuridici, relativi alla confisca dei beni appartenenti alle mafie e altre organizzazioni criminali (incluso l’estremismo di destra). La legislazione antimafia italiana prevede la confisca di beni e proprietà come misura repressiva e preventiva. Anche in Germania è possibile confiscare proprietà appartenenti ad associazioni o partiti vietati per legge, ma è molto più complicato quando si tratta di criminalità organizzata o economica. In Italia inoltre, la società civile ha ottenuto la possibilità di riutilizzare i beni confiscati attraverso associazioni e cooperative sociali. Oggi esiste una rete nazionale di migliaia di immobili che, mediante gara, sono stati assegnati in gestione ad attori della società civile e cooperative. Il coordinamento più ampio e famoso è la rete di Libera.
Sono tutte organizzazioni della società civile che, tramite cooperative e associazioni, si occupano di coltivare terreni agricoli, fanno funzionare centri di consulenza e servizi sociali, o contribuiscono al cambiamento locale attraverso attività di educazione culturale e politica, per creare spazi sociali e ambienti pubblici aperti.

Al momento il Governo federale tedesco sta discutendo un progetto di legge per recepire la direttiva europea 2014/42 riguardante il sequestro e la confisca degli strumenti e dei proventi dei crimini.

L’articolo 10 della direttiva raccomanda agli Stati membri di istituire un sistema di riutilizzo per fini sociali simile a quello italiano. Purtroppo finora nel disegno di legge del ministero federale della Giustizia questo aspetto non è stato incluso, nonostante fosse un tema proposto dalla Convenzione Nazionale del partito SPD stilata all’inizio di giugno.

Il progetto Creating public spaces promuove una più stretta collaborazione tra la società civile e le reti accademiche, per rafforzare il dialogo con le autorità e leader politici. In questo contesto, la mobilitazione di attori della società civile è molto importante per ottenere anche in Germania il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati. Sarebbe un segnale importante per combattere la crescente violenza nella società e negli spazi pubblici (come ad esempio, i centinaia di attacchi contro gli alloggi per i rifugiati). Per questo stiamo lavorando per costruire un ampio fronte comune della società civile.

Nella conferenza dell’11 luglio presso la Università Humboldt verrà tracciata la base giuridica e ricostruito il percorso storico relativi alle tematiche del progetto.  La conferenza conclude un ciclo di  seminari svoltosi presso l’Università Humboldt di Berlino.

Ulteriori incontri di coordinamento e aggiornamento sono previsti per la seconda metà del 2016.

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