25 ottobre 2014: MND a #FixEurope

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Sabato 25 ottobre noi di mafianeindanke siamo stati alla conferenza #FixEurope a Berlino. Numerosi ospiti internazionali si sono confrontati per arrivare a tracciare possibili percorsi di rinnovo sociale e politico nell’Unione Europea.

La conferenza, organizzata da European Alternatives e ospitata dalla fondazione Heinrich Böll, chiude quattro giorni di omonimo campus, al quale hanno partecipato oltre 60 giovani che hanno cercato di ridisegnare il concetto di cittadinanza europea.

Daphne Büllesbach, Democracy director di European Alternatives, ha aperto la conferenza introducendo quali siano i principali punti critici da affrontare oggi in Europa. Daphne parla di due Europe: una innovativa, ottimista e pronta al cambiamento; l’altra statica, passiva e priva di personalità. Questa frattura rischia di far perdere le opportunità di rendere l’Europa un’istituzione davvero capace di rappresentarci democraticamente e di rispondere alle necessità in continua evoluzione della società.

offer nfl jerseys „>Continua la riflessione Saskia Sassen, nota sociologa statunitense, evidenziando quanto il concetto di cittadinanza risulti ormai incompleto, indefinito e instabile. Questo spiegherebbe perché la società civile non si senta – e non sia – più attivamente coinvolta nella definizione delle agende governative. C’è la necessità di interrogarsi sul significato di alcuni concetti ormai scontati quali cittadinanza, territorio e immigrazione, andando alla ricerca dei loro aspetti meno evidenti.

Il vuoto di cui parla la prof.ssa Sassen è ripreso nel dialogo con Ulrike Guérot e Hauke Brunkhorst. Vuoto all’interno del quale dobbiamo cercare di ridare un nuovo significato e una nuova definizione a questi termini, che saranno la base su cui costruire una società europea attiva, consapevole e partecipata.

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Si è parlato di crisi, potere finanziario, discriminazione, necessità di un’Europa che sia Stato sociale, migrazione, sfruttamento delle risorse, rivoluzioni.

cheap michael kros outlet „>Il quadro generale che ne esce è di un’Europa che ha perso la fiducia dei propri cittadini, che è troppo frammentata nelle nazioni che la compongono e per questo non ha ancora trovato il proprio ruolo. La necessità di trovare alternative per uscire dalla crisi ha prodotto, a livello locale, non solo movimenti di protesta ma anche numerose iniziative ed esperimenti sociali. Ne sono un esempio il Subversive Festival di Zagabria, di cui ci racconta Igor Štiks e la piattaforma globalproject.info di Beppe Caccia.

L’iniziativa da parte dei cittadini quindi non manca, ma spesso questi impulsi al cambiamento scemano, inghiottiti dalla condizione di crisi quotidiana. Manca comunicazione tra le diverse realtà locali. La creazione di una rete transnazionale potrebbe permettere loro di agire in maniera efficace producendo un vero impatto sociale a livello europeo.

Gli spunti di riflessione sono tanti anche per chi si impegna nella lotta alla mafia, perché essa parte innanzitutto dalla presa di coscienza del proprio ruolo all’interno della società e quindi dall’esercizio attivo della cittadinanza.

La ridefinizione di un’Europa forte, unita e partecipata è l’occasione per promuovere finalmente attente ed efficaci politiche a difesa della legalità, che sottraggano terreno alla struttura del crimine.

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