“Il sud è niente”

Cinema

Domenica 3 maggio 2015 Mafia? Nein Danke ha invitato il regista Fabio Mollo a presentare il suo film “Il sud è niente” al Kino Babylon all’interno della rassegna del Cinemaperitivo.

Il “sud è niente” è un film del 2013, presentato in concorso al Toronto International Film Festival nella sezione Discovery e al Festival internazionale del cinema di Berlino nella sezione Generation, dove ha vinto lo Shooting Stars Award.

Racconta la storia di Grazia, diciottenne di Reggio Calabria e di suo padre Cristiano. Grazia aveva 12 anni quando suo fratello maggiore Pietro è emigrato in Germania. Da allora non l’ha mai più rivisto. Cristiano le ha detto che Pietro era morto, e non ne ha più riparlato.

Una notte, dopo un litigio con il padre, Grazia va in spiaggia, entra in acqua, e dal fondo nero del mare vede riemergere una figura umana, che sparisce nella notte, nella quale pensa di riconoscere il fratello. Racconta la storia di una crescita e di una ricerca, la ricerca della propria identità. Ed infatti la giovane Grazia, mascolina e ribelle, qual’è la stessa attrice Miriam Karlvist, nella sofferenza e nella crudeltà silenziosa della realtà in cui vive, attraverso la ricerca del fratello perduto, si trasforma fino a divenire una giovane donna che prende coscienza della propria vita e della propria identità e che riesce a rompere il silenzio familiare in cui suo padre stesso, per amore, l’aveva rinchiusa.

E’ un film che parla a gesti, silenzioso e cupo, che riesce a far immedesimare lo spettatore nella realtà dei suoi protagonisti, riuscendo a condividerne frustrazioni e paure, ansie e speranze, accompagnandoli nel loro percorso personale. Ciò che non viene detto è simbolicamente rappresentato tramite scene forti e dense di significato che non parlano di quella realtà ma sono abili a farla capire.

Opera prima di Fabio Mollo, il film è stato un successo un po’ ovunque ed è stato presentato anche a Reggio Calabria, città natale del regista, con ottimi riscontri.

“I provini del film sono stati fatti per le strade di Raggio Calabria” ci racconta il regista nella discussione seguente alla proiezione del film. La stessa protagonista, che ha vinto poi il premio come miglior attrice non professionista alla Berlinale, si era presentata ai provini più per provocazione che per il reale desiderio di partecipare ad un film ed intraprendere una carriera da attrice. Fabio ci racconta di come si sono conosciuti, di come si siano trovati, regista ed attrice alle prime armi. Il risultato è meraviglioso ed estremamente realistico, anche se ha richiesto un grande impegno su tutti i fronti.

Il silenzio che pervade il film per tutta la sua durata viene, alla fine, rotto, la verità emerge, viene detta, almeno all’interno delle mura familiari. Grazia la chiede questa verità e la ottiene, la nuova generazione chiede alla vecchia di rompere quel silenzio, di spezzare le catene, di crearsi una nuova identità.

Nonostante il film parli di una realtà specifica, di una singola storia, parla a tutti noi, a tutte le realtà, specialmente nei luoghi in cui la coscienza di problemi, come quello mafioso, non è condivisa ma sotto silenzio.

Fabio Mollo porta, in giro con il suo film, un messaggio eccezionale: la prima forma di ribellione è la presa di coscienza della propria identità.

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